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Web 2.0 ed evoluzione

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In realtà il termine Web 2.0 in se non mi piace molto, perché secondo me esprime concetti che vanno ben al di là del WEB.
Wikipedia la definisce così:

"Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente"


e poi:

"Da un punto di vista strettamente tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente al Web 1.0, in quanto l'infrastruttura di rete continua ad essere costituita da TCP/IP e HTTP e l'ipertesto è ancora il concetto base delle relazioni tra i contenuti. La differenza, più che altro, sta nell'approccio con il quale gli utenti si rivolgono al Web, che passa fondamentalmente dalla semplice consultazione (seppure supportata da efficienti strumenti di ricerca, selezione e aggregazione) alla possibilità di contribuire popolando e alimentando il Web con propri contenuti."


Questo é fondamentalmente tutto vero.

Ma, a mio parere, è una definizione superficiale. Infatti ormai il web sta diventando sempre più marginale da un punto di vista concettuale, lontano dalle nostre attenzioni.

Mi spiego meglio: Internet è sempre più vicina alla mente e tende alla coscienza, avvicinando sempre di più tra loro le coscienze delle persone. Sempre più presente nella vita quotidiana, sempre più necessaria per lavoro… sempre più intima...

Agli albori di internet decidevi di dedicare una mezz'ora, quando si aveva un p’ di tempo libero, alla navigazione, così per divagare o per approfondire qualcosa. O addirittura ci si ritagliava un po di tempo la domenica mattina. Col tempo internet si è espansa, ci fagocita sempre più. Oggi internet ci "perseguita" anche sul telefonino più economico.

L'attenzione, oggi, più che focalizzarsi su internet, lo fa sui rapporti interpersonali delle persone tra loro. Grazie ai social network.

Oggi spesso, mentre si fa altro, si può dare una sbirciatina a facebook, o si può appuntare una considerazione, una sensazione o uno stato d’animo su twitter, e comunicarlo in tempo reale agli altri.


Basti pensare a quanto siano importanti i social network per i SEO e per il posizionamento sui motori. Anche google sta iniziando se non a spostare, ad integrare la ricerca sui social media con la ricerca tradizionale. Tutto ciò significa pubblicità relativamente più economica, accessibile e mirata, e su una varietà infinita di siti, e quindi anche sul telefonino. Ecco perchè una gran quantità del mercato perso dai tradizionali mezzi comunicazione, nel campo degli investimenti pubblicitari, lo sta guadagnando la pubblicità on-line. Negli USA quest'anno è atteso addirittura il sorpasso.

Se a tutto questo aggiungiamo il concetto del'"intimità", apportato dal telefonino e dal rapporto che abbiamo con esso grazie ai social network, si può ben immaginare l’importanza che l’on-line ha assunto e assumerà nel futuro, per la società umana.

Per fare un esempio, oggi non si propone più solo il sito ad una azienda, ma anche un profilo su ogni network sociale, una precisa impronta di “carattere”, campagne pubblicitarie “virali”, un’ attività continua e giornaliera di pubblicazione di “tweet” e post su blog e facebook. In due parole: una ben precisa identità e “coscienza”, in un certo senso, all’azienda.

I contenuti, le informazioni, stanno assumendo molta piu importanza del “sito” in sé, in quanto non risiedono più sul sito, ma devono diffondersi il più possibile. Oserei quasi dire che stiamo parlando della vera globalizzazione.

Quasi sempre, infatti, con la parola globalizzazione ci si riferisce alla sua accezione economica. Si tralascia invece quella più “tecnologica” e sociale, che ,tra l’altro e come dicevo, si fondono sempre di più. Da qui non è lontano il momento in cui saremo biologicamente interfacciati col telefonino ed in genere con hardware e software.

Le tecnologie gia ci sono, ci vuole solo un po di tempo affinche si sviluppino definitivamente.

Basta cercare un po in rete per farsi un'idea:








In somma più che come evoluzione del web, io vedo il “web 2.0” come l’alba di un salto evolutivo dell’umanità.

Presto ci troveremo a dover scegliere tra la pillola rossa e quella blu.
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Primi nei motori di ricerca. Bufala o realtà?

Seo
Comparire per primi nei motori di ricerca, non è, come può sembrare, un obbiettivo che si può raggiungere velocemente e soprattutto in maniera sicura a priori. Spesso, invece, ci troviamo di fronte a chi afferma con certezza il contrario.
Discorso a parte per chi invece include clausole contrattuali a garanzia del raggiungimento degli obbiettivi, esonerando nel caso il cliente dal pagare il dovuto pattuito.

Tanto per cominciare la frase "Essere primi nei motori di ricerca" non ha nessun senso, se non accompagnata dall'indicazione delle parole chiave di riferimento.
La search engine results page (abbreviata in SERP), che vuol dire "pagina dei risultati del motore di ricerca", va considerata sempre in relazione ad una determinata frase di ricerca, ovviamente.

Diffidate quindi di chi vi assicura il primo posto sui motori, e vi propone contratti senza indicare per quali parole chiave!.
contratto seo.gif

In secondo luogo, comparire nelle prime tre o quattro pagine delle Serp può già essere considerato un buon successo.
Questo perchè, a parte le prime tre o 4 posizioni, dalla metà della prima fino alla terza pagina (più o meno) delle Serp, la media dei click sui risultati è abbastanza omogenea.

Sedicenti Seo senza scrupoli spesso illudono il cliente, che in genere poco capisce di questi argomenti, con queste e altre mezze verità dette in maniera da indurre il cliente a firmare il contratto lì per lì.

A conferma di ciò che avevo paventato, in una consulenza a posteriori in un caso come questo, sono una serie di tecniche da vero e proprio Black Hat SEO.

  1. Inserimento di parole chiave non inerenti il sito, o cmq parole chiave evidentemente forzate, e tutte raddoppiate facendo uso di caratteri maiuscoli e minuscoli (inutile).
    pagina spam.gif
    2 Realizzazione di innumerevoli pagine (landing pages) ognuna in una sottocartella con lo stesso nome della pagina, completamente bianche piene di link ad ognuna delle altre pagine.
  2. Uso di Redirect in Java Script nelle landing pages (Cloaking).
Senza parlare della sintassi non corretta utilizzata, per esempio link senza title, e del fatto che non è stato fatto nessun cambiamento al sito preesistente se non l'aggiunta dei link alle landing pages alla fine della home.
Quelle elencate sono tutte pratiche considerate SPAM, e alla lunga penalizzate da Google e gli altri motori, come chiaramente riportato nelle istruzioni per i webmaster.
Con questi sistemi generalmente si hanno buoni risultati nel breve periodo, ma sul lungo periodo penalizzazioni se non addirittura banning da parte dei motori.
Utilizzando invece i giusti concetti, rispettando le regole ed il buon senso, applicando concetti e metodi appresi con l'esperienza, si ottengono i migliori risultati dopo più tempo ma i benefici dureranno più a lungo.
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